Politica della Scienza e Diritto
I problemi sollevati dai nuovi rapporti tra il diritto e la scienza, nati dalla crescente ingerenza giuridica su processi e prodotti scientifici, comportano una valutazione delle molteplici componenti che entrano nella definizione del nuovo quadro scientifico-normativo. Dalla traduzione giuridica di proposizioni scientifiche alle decisioni in condizioni di incertezza, alla brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche, il panorama delle questioni suscitate dalle interazioni tra scienza e diritto apre un nuovo e ampio campo di indagine, in cui si mescolano riflessioni epistemologiche e assiologiche.
La scienza che il diritto incontra è un sapere rivisitato sia nel modo di considerare i fatti sia nel giudizio di neutralità sui valori. Il diritto non è più il recettore neutrale di un sapere determinato altrove, ma elemento coessenziale nella definizione di conoscenze da cui non sono assenti momenti di costruzione sociale. Questo nuovo ruolo descrittivo-normativo del diritto rende più stringente la necessità di chiarificare e rendere controllabile sia quale tipo di scienza il diritto assuma come valida, sia i modi e i criteri dell’intervento giuridico sulla scienza stessa.
Responsabile è Mariachiara Talacchini (Ordinario di Filosofia del Diritto, Università Cattolica di Piacenza).