Seminario: "La governance di Internet: verso un Bill of Rights di Internet"
Stefano Trumpy, Presidente Internet Society (ISOC) Italia
Milano, SIA SpA, 7 Maggio 2007

L'incontro con Stefano Trumpy ci ha permesso di approfondire gli aspetti tecnici ed organizzativi del tema Internet Governance. Infatti Trumpy e' forse uno dei pochi italiani coinvolti nelle strutture internazionali che "governano" l'Internet di oggi.
La sua carriera e' strettamente legata alla storia stessa della rete in Italia: Dirigente di Ricerca presso l'Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del CNR di Pisa, e' stato uno dei pionieri della introduzione dell'Internet in Italia. Era direttore dell'Istituto CNUCE (oggi IIT) del CNR quando, a meta' degli anni 80, fu installato al CNUCE il primo link permanente alla rete ARPAnet (il progenitore dell'Internet). Era il primo collegamento della rete universitaria italiana alla nascente rete Internet. A seguire ci furono tutte le altre organizzazioni ed aziende informatiche, l'Olivetti, etc.
Oggi l'IIT-CNR e' responsabile della gestione dei nomi a dominio per il suffisso ".it".
Trumpy e' delegato per l'Italia nel "Governmental Advisory Committee" della Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) ed e' presidente della Internet Society Italia, la organizzazione che si occupa dello sviluppo degli standard di Internet e della evoluzione della architettura della rete.
Recentemente e' entrato a far parte del gruppo di esperti Internet del Ministro per le riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, che, a seguito dei summit dell'ONU, World Summit Information Society (WSIS) 2003 di Ginevra, WSIS 2005 di Tunisi e Internet Governance Forum (IGF) di Atene 2006, sta contribuendo alla bozza di "Internet Bill of Rights" che verra' presentata al forum dell'ONU di Rio de Janeiro, 12-15 Novembre 2007.

Nell'incontro con Stefano Trumpy abbiamo avuto modo di approfondire i seguenti temi:

• ICANN
La Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) e' una corporation (non-profit) basata in California, creata nel 1998 per la supervisione di una serie di compiti legati all'Internet precedentemente gestiti direttamente dal governo statunitense. Tra i principali compiti dell'ICANN vi e' quello della gestione e dell'assegnazione dei domini Internet e degli indirizzi di rete IP.
Come noto, l'Internet e' una rete "decentrata" ovvero ogni computer collegato e', dal punto di vista della rete, esattamente uguale a qualsiasi altro. Per definizione, non vi e' un "centro" di Internet ma semplicemente una serie di interconnessioni tra reti diverse basate su standard comuni, condivisi e pubblici. Ad ogni nodo di rete (router) vengono esaminati solo gli indirizzi ed i pacchetti di informazione vengono smistati verso le reti interconnesse dove si trova il destinatario. La rete (l'insieme dei router) si limita a smistare i pacchetti senza entrare nel merito delle applicazioni e del loro contenuto. Due computer interconnessi via Internet, a patto di conoscere i rispettivi indirizzi fisici (32 bit), possono considerare la rete come un "tubo" che li collega direttamente. Questo e' uno dei principi alla base dell'Internet fin dalla sua nascita, e' una rete "tra pari", non c'e' un computer piu' "importante" di un altro, non c'e' un "centro" vero e proprio. Questa caratteristica particolare di Internet e' anche il suo valore principale ed ha permesso, su questa semplice architettura "tra pari", il fiorire dei milioni di aziende innovative e la crescita esponenziale della rete. Il punto chiave pero' e' quello degli indirizzi: come fa un computer a conoscere i famosi 32 bit dell'indirizzo del destinatario? Inizialmente gli utenti usavano gli indirizzi fisici scambiandosi stringhe di numeri (es. 81.120.64.166). Ovviamente era molto piu' comodo usare nomi piu' adatti agli umani che alle macchine (es. www.unicatt.it): nacque cosi' (1984) il sistema dei dominii di Internet, il Domain Name Systems (DNS). In quel momento nasceva cosi' l'esigenza di avere una qualche "authority" che controllasse questi dominii, i nomi, gli indirizzi, le macchine fisiche responsabili della conversione da indirizzo simbolico (usato dagli umani) ad indirizzo fisico (usato dalla macchine): nasceva forse l'unico punto di controllo (e "governo") di Internet. Il sistema DNS infatti rappresenta l'unico servizio necessariamente "centralizzato" (l'Internet e' una sola): questo servizio e' stato fornito da diverse organizzazioni fino ad arrivare alla situazione odierna, dove questa delicatissima responsabilita' e' nelle mani dell'ICANN.
Ad esempio la comunita' catalana in Spagna a chi ha chiesto la possibilita' di far nascere un dominio ".CAT" (Catalogna) oltre al dominio ".ES" (Espana)? All'ICANN, la quale dopo uno scambio di pareri con il governo spagnolo, ha concesso il dominio ".CAT".
Oltre a questo tipo di responsabilita' "politica" l'ICANN ha anche la responsabilita' di coordinare la gestione fisica delle macchine situate in quello che potremmo chiamare il "centro del DNS". Sono le mitiche "13 macchine al centro fisico dell'Internet" (10 negli USA, 2 in EU a Stockholm e Amsterdam, 1 in Asia a Tokio). Stefano Trumpy, dal suo punto di vista di membro dell'ICANN, ha fornito durante il seminario diversi spunti di discussione con esempi reali. Ad esempio ha assicurato che questo "nucleo centrale" della rete, rappresentato dai 13 server, e' opportunamente replicato e amministrato con i massimi livelli di sicurezza possibili che garantiscono una altissima affidabilita' ad un servizio cosi' cruciale per la rete (il DNS).
Trumpy ci ha anche fornito gli elementi essenziali per cogliere anche gli aspetti controversi dell'ICANN: perche' questo servizio deve essere nelle mani di una (seppur indipendente) corporation USA? Quali accordi internazionali assicurano la trasparenza e l'affidabilita' di questo sistema?
Tutti interrogativi di fondo emersi, su forte pressione da parte dei paesi in via di sviluppo, al WSIS 2003 di Ginevra, WSIS 2005 di Tunisi ed al IGF 2006 di Atene che proponevano il passaggio dall'ICANN ad un ente internazionale sotto l'ombrello dell'ONU.
In effetti, secondo Trumpy, questo passaggio e' molto critico e rappresenta uno dei dilemmi etici di fondo sull'Internet Governance. Secondo Trumpy sta emergendo nell'ICANN una visione cosiddetta "multi-stakeholder" che cerchera' di ascoltare tutte le voci della societa' civile prima di prendere una decisione di ristrutturazione dell'ICANN, tenendo conto anche del fatto che la forte pressione di alcuni governi a volte e' molto discutibile dal punto di vista etico (es. molti governi hanno un controllo rigidissimo sulle comunicazioni dei cittadini, restringendo il loro diritto fondamentale alla liberta' di espressione). Una qualche soluzione in effetti andra' trovata e c'e' un piano che prevede entro il 2009 di risolvere questo dilemma riguardante l'ICANN.

• Neutralita' della rete
Come accennato prima, uno dei principali valori della rete e' la sua neutralita'; caratteristica peculiare di Internet fin dai suoi albori, si potrebbe dire che e' la sua stessa natura.
Essendo questo uno dei temi piu' "caldi" dell'Internet Governance, esso e' emerso anche nel seminario con Trumpy: quale e' la posizione dell'Internet Society rispetto a questo dibattito cosi' importante per preservare la natura essenziale di Internet?
Come noto, i principali operatori delle infrastrutture di rete (es. le telecoms) hanno proposto di introdurre tariffe differenziate agli utenti non solo, come ora, in "ricezione" (in effetti ci sono gia' molte offerte a prezzi diversi a seconda della banda richiesta) ma anche in "trasmissione", ovvero offrire a clienti con esigenze sofisticate dei servizi "premium" o di "prima classe", in grado di garantire alle loro applicazioni e relativi pacchetti di informazioni forme di priorita' durante il loro smistamento, dando meno priorita' a coloro (che inevitabilmente risulterebbero essere utenti di "seconda classe") che non abbiano richiesto tali servizi.
Il dilemma puo' essere esplicitato nel seguente modo. Da una parte ci sono i fornitori di rete che ovviamente spingono per offrire questo tipo di servizi, dall'altra vi sono altre categorie di utenti (es. le principali associazioni consumatori USA) che sostengono che questo significherebbe la fine di uno dei principi storici dell'Internet: l'infrastruttura di trasporto di rete non entra nel merito delle applicazioni e contenuti, totalmente delegati ai computer agli estremi e sotto il controllo del mittente e destinatario.
Questa discussione e' totalmente aperta e molto accesa soprattutto negli USA. Secondo Trumpy, ottimisticamente il mercato trovera' una soluzione mediana in grado di garantire un servizio di base adeguato anche agli utenti di "seconda classe". Dall'altra parte, oltre agli aspetti di accesso universale messo a rischio dall'introduzione di classi di utenti diverse, vi e' chi sottolinea che le grandi opportunita' per l'innovazione e di nuovi "business model" offerte da una infrastruttura "neutra" verrebbero messe seriamente a rischio (es. Lawrence Lessig); questi considerano ormai la rete come un bene comune e suggeriscono di separare le problematiche del trasporto (una rete aperta a tutti) da quelle di chi sviluppa i servizi ed i contenuti "al di sopra" della rete, proprio per preservare la possibilita' di competere liberamente in uno spazio libero da monopoli e da posizioni dominanti. La difficolta' di questo dibattito (che ha aspetti tecnologici, sociali, organizzativi, economici, etc.) e' tale che ulteriori approfondimenti e ricerche saranno ancora necessarie per arrivare ad una soluzione (ne sono una chiara testimonianza le ripetute votazioni al Congresso USA che hanno cambiato diverse volte opinione su un tema cosi' controverso e complesso).

• Internet Governance Forum (IGF)
Altri interrogativi sull'Internet Governance sono pero' altrettanto importanti: perche' non riusciamo a fermare l'invasione dello spamming? Quali livelli di sicurezza online sono tecnicamente realizzabili e perche' non sono disponibili a tutti? Quali strumenti dobbiamo attivare per perseguire la criminalita' informatica internazionale? Come assicuriamo l'accessibilita' alla rete nei paesi in via di sviluppo, alle persone con disabilita'? Come garantiamo la multiculturalita' in rete? Come aggiornare il concetto di proprieta' intellettuale alla luce delle grandi opportunita' di diffusione della conoscenza offerte dalla rete? Come garantire la liberta' di espressione ed il rispetto dei diritti umani in una infrastruttura che attraversa i confini storici delle nazioni? Come assicurare i diritti minimi dei consumatori in uno spazio commerciale globale dove gli ambiti delle transazioni e le relative legislazioni sono come minimo difficili da stabilire? Quali legislazioni sulla privacy vanno applicate in uno spazio dove e' possibile spostare quantita' gigantesche di dati in pochi istanti?
Tutte questioni ancora aperte e che richiedono un fantastico sforzo da parte di tutti: governi, associazioni non-governative, esperti e ricercatori dovranno unire i loro sforzi per affontare dei temi su scala globale. Come il Global Warming, l'Internet costringe gli umani ad affontare, per la prima volta nella storia dell'umanita', problematiche su scala globale, una dimensione alla quale l'evoluzione forse non ci ha ancora "attrezzato". Eppure i tentativi non mancano, il WSIS di Ginevra del 2003, il WSIS di Tunisi del 2005, fino ad arrivare all'Internet Global Forum di Atene del 2006.
In esso, la definizione di Internet Governance basata sui due statement fondamentali:
- "…The international management of the Internet should be multilateral, transparent and democratic, with the full involvement of governments, the private sector, civil society and international organizations. It should ensure an equitable distribution of resources, facilitate access for all and ensure a stable and secure functioning of the Internet, taking into account multilingualism.".
- "... a working definition of Internet Governance: is the development and application by governments, the private sector and civil society, in their respective roles, of shared principles, norms, rules, decision-making procedures, and programmes that shape the evolution and use of the Internet"
hanno trovato un primo forum di discussione proprio ad Atene. I punti essenziali emersi:
- Evoluzione della struttura dell'evento dalla classica assemblea formale alla quale partecipano solo di stati e rappresentanti governativi ufficiali ad una piu' aperta discussione con un approccio "multi-stakeholder" aperto alla societa' civile.
- Evoluzione verso "reti tematiche" in grado di facilitare l'interazione tra organismi che affrontano temi trasversali ed in grado di identificare prima e segnalare con piu' precisione specifiche questioni, queste "reti tematiche" sono state definite "Dynamic Coalitions"
- Dynamic Coalitions finora costituite:
- StopSpamAlliance
- Privacy
- Open Standards
- Internet "Bill of Rights",
- Access to Knowledge (A2K)
- Freedom of Expression and Freedom of the Media on the Internet
- Access and Connectivity for Remote, Rural and Dispersed Communities
- Online collaboration.
In particolare sull'Internet "Bill of Rights" il governo italiano ha preso l'impegno di formulare una prima bozza costituendo un gruppo di lavoro, coordinato dal prof.Stefano Rodota' dell'Universita' La Sapienza di Roma. Questa bozza contribuira' e verra' discussa nel prossimo incontro IGF 2007 previsto a Rio de Janeiro a Novembre 2007.
Il prossimo incontro (al quale e' invitata anche Politeia) del gruppo di lavoro di preparazione della bozza di Internet "Bill of Rights" si terra' a Roma in Luglio 2007.

Norberto Patrignani